Scuola Primaria Daneo

Open day posticipato a gennaio

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Concorso Biblioteca De Amicis " Una DeA di cinquant'anni. Dal verde all'azzurro: la biblioteca immaginaria" classe 4B Daneo

"Gregorio, Filorgio, una tarantola e la mongolfiera"

Il testo della storia "Gregorio, Filorgio, una tarantola e la mongolfiera" è stato elaborato dalle bambine e dai bambini della classe Quarta B della Scuola Primaria "Giovanni Daneo" di Genova per la partecipazione al concorso " Una DeA di cinquant'anni. Dal verde all'azzurro: la biblioteca immaginaria".
Il testo è accompagnato da un disegno, realizzato su cartoncino.  
La classe è composta da 20 alunni, che hanno lavorato con passione, per quasi un anno e mezzo alla realizzazione di questo testo, nato, in realtà, in precedenza, quale esperimento di scrittura creativa, guidato dall'insegnante Laura Anania; una volta appresa la notizia del concorso, si è deciso allora di convogliarlo in questa nuova avventura compositiva. 
Non è stato facile arrivare al risultato che potete leggere oggi. La cosa meno complicata, e non poco sorprendente, per quanto mi riguarda, è stato l'utilizzo delle figure retoriche: la metafora e la similitudine, ma anche della sinestesia, per rendere efficaci alcune immagini fantasiose, altrimenti davvero difficili da esprimere con un racconto dettagliato di tipo più realistico. Leggerete così di braccia di vento che corrono per le stanze in cerca di un'uscita, nuvole morbide e spettinate come zucchero filato, un cielo buio che piove e altre immagini che a mio parere sfiorano il linguaggio poetico.
Certamente, ai bambini è stato spiegato, per dovere di precisione e per trasparenza didattica, che cosa siano le figure retoriche, ma nessuno pretende per ora che se ne ricordino i nomi e, ancora di più, che ai nomi sappiano associare le relative soluzioni linguistiche. Ma intuitivamente ne conoscono l'esistenza e hanno dimostrato di saperle utilizzare al meglio, quando occorra. 
Tutto ciò che è scritto in questo testo è scaturito dall'immaginazione dei bambini e nulla è stato forzato. 
L'utilizzo di un linguaggio più ricercato e meno "banale", laddove è stato possibile, è il risultato di un difficile e delicato lavoro di ricerca lessicale, legata alle differenti situazioni che fanno da sfondo al racconto.  
Per fare un esempio: se l'ambiente è un paesaggio avvolto dalla nebbia, si è parlato a lungo, fino a sviscerare l'argomento: di che cosa sia in realtà la nebbia dal punto di vista scientifico, come si origini, quali siano gli effetti che esercita fisicamente sulla percezione di quanto ci circonda attraverso i nostri sensi; i bambini hanno quindi raccontato le loro esperienze di incontro con questo fenomeno e le loro sensazioni.
Scendendo (o, anzi, meglio, salendo) poi sul piano più prettamente linguistico, si è esplorato quanto la nostra lingua ci possa fornire per poter descrivere quelle stesse condizioni fisiche, sensazioni, emozioni... E, insieme, si è poi deciso quali utilizzare e perché. 
Questo modus operandi si è affrontato ogni volta che il quadro in cui la storia si muoveva registrava un cambiamento o quando compariva una situazione che coinvolgeva sensazioni diverse. 
In tutto questo, certo, i bambini sono stati guidati e stimolati, però le parole che ho materialmente fissato sul foglio che vi ho inviato non sono le mie, ma le loro.
Hanno partecipato proprio tutti i bambini, nessuno escluso. Questo è il motivo di una gestazione tanto lunga.
Ecco, per onestà devo dire che il titolo l'ho dovuto, alla fine, scegliere io, perché abbiamo concluso il lavoro il venerdì pomeriggio precedente il termine ultimo di consegna e non ho più modo di vedere i bambini, ma sono ragionevolmente quasi certa, avendovi lavorato con loro così a lungo, che approverebbero in maggioranza la scelta. Me ne assumo, comunque, la responsabilità, naturalmente.
Gregorio ormai è diventato un nostro compagno di scuola. Lo conosciamo bene.  
Io vi ringrazio, con tutto il team della mia classe, e con i nostri "mostrilli", come li chiamiamo affettuosamente noi insegnanti, per la preziosa occasione di riflessione linguistica trasversale che questo lavoro ha stimolato e per quanto può aver lasciato nel cuore, oltre che nella costruzione del loro sapere, in ciascuno dei nostri 20 piccoli scrittori. 

Laura Anania
Classe quarta B, Scuola Primaria "Giovanni Daneo"  

P.S. Il titolo è stato pienamente approvato "a posteriori" dagli Autori.

24.3.2022

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Video Lingua Madre

La scuola Daneo è costruita sulle diversità: pelle di ogni colore, abiti di ogni forma, parole e suoni di tante lingue, divinità con preghiere diverse da recitare.

Per i bambini, le famiglie e tutti i lavoratori della scuola che la abitano è così scontato che non se ne avverte quasi più il valore.

Abbiamo pensato quindi di lavorare insieme bambini, genitori, famiglie,  personale ata e docenti per far parlare, cantare, recitare, disegnare il nostro modo di stare insieme con il rispetto, la conoscenza, l’educazione, il piacere che oggi, nel nostro paese, così scontato non è.

Nascono così le margherite con i petali colorati con tutte le lingue che i nostri bambini conoscono ed è così che nasce questo video che attraverso lingue e dialetti diversi vuole parlare al cuore di tutti.

https://www.youtube.com/watch?v=3_lKlD7KOHo

webinar 20 maggio: le scuole Senza Zaino della Liguria si presentano

Visita all'Oratorio della Concezione e Salonetto Daneo

Giovedì 13 maggio, all'interno dell'iniziativa di presentazione alla Biblioteca Universitaria del volume sull'Oratorio della Concezione dell'ex Convento di San Francesco, verrà aperto dopo le 17 anche il Salonetto della Daneo, corrispondente a parte del chiostro del complesso conventuale.